RM o Risonanza Magnetica Veterinaria: Come funziona e quando utilizzarla?

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La risonanza magnetica (RM) nel campo della veterinaria viene ormai utilizzata da diversi anni, ma solo nell’ultimo periodo c’è stato un esponenziale aumento di proprietari che sono disposti ad eseguire questa diagnostica avanzata sul proprio animale.

La risonanza magnetica è il gold standard (la migliore diagnostica) per la valutazione di tutte le patologie neurologiche nel cane e nel gatto, ogni neurologo ha bisogna di questa metodica per arrivare ad una diagnosi precisa e prescrivere la giusta terapia.

Vorrei spiegare ora cosa succede nel nostro centro di referenza, Jesivet, durante l’esame di risonanza magnetica.

RM Veterinaria: Come funziona?

Solitamente il paziente arriva presso la nostra struttura e viene subito accolto dal nostro staff che cerca di tranquillizzare l’animale, un paziente calmo ci permette di svolgere il lavoro nella maniera più semplice possibile e anche sicura per lui stesso.

Viene quindi eseguita una visita preanestesiologica, con valutazione da parte di un Medico Veterinario Anestesista dello stato di salute dell’animale, lettura degli esami emato-biochimici e un’accurata raccolta anamnestica delle informazioni del vostro animale. Questo ci permette di avere un quadro chiaro e un’attenta valutazione del rischio anestesiologico.

Una volta stabilito dall’anestesista che l’animale può̀ essere sottoposto alla procedura si continua con l’applicazione dell’accesso venoso e si addormenta l’animale.

A questo punto si posiziona il paziente sul tavolo della risonanza magnetica e si inserisce la zona da esaminare all’interno della bobina dedicata. A differenza della TC, la risonanza magnetica ha dei tempi piuttosto lunghi (per eseguire uno studio completo si impiega solitamente un ora e mezza). Vengono eseguite scansione pesate in T1 e T2 su diversi piani, successivamente si somministra il mezzo di contrasto e si ripetono alcune sequenze. Una volta concluso l’esame può essere necessario eseguire il prelievo del liquido cefalo rachidiano, altrimenti si procede a risvegliare l’animale.

Una volta che il cane è sveglio si riconsegna al proprietario a cui verranno spiegate tutte le accortezze da tenere nelle ore successive.

Risonanza magnetica nel cane e nel gatto: quando utilizzarla?

La risonanza magnetica nel cane e del gatto ci consente di valutare al meglio tutto il sistema nervoso centrale e parte del sistema nervoso periferico. Oltre all’utilizzo in neurologica, come avviene anche nell’uomo, può essere utilizzata per lo studio di alcune articolazioni, soprattutto nei cani di grossa taglia, come ad esempio il ginocchio per lo studio del legamento crociato e dei menischi.

La risonanza magnetica è un ausilio diagnostico avanzato che dovrebbe essere richiesto sempre da uno specialista. Per questo motivo consigliamo ai nostri clienti di eseguire sempre un’accurata visita neurologica prima di procedere con l’esame. Questo permette al diagnosta di ottenere uno studio ancora più preciso sulla problematica dell’animale.

Per qualsiasi informazione potete contattarci allo 0731/209502 o via email a info@jesivet.it

Dott. Manuel Mastrelli
Master di II Livello in diagnostica per immagini
Direttore Sanitario Jesivet s.r.l.

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